
Atto unico dello scrittore fermano Angelo Ferracuti, Comunista! riproduce efficacemente il microcosmo aziendale attraverso un’opera ad un tempo esilarante e dura, nella quale un ufficio risorse umane, in cui si svolge un grottesco colloquio d’assunzione, diventa il luogo d’elezione per esaminare il tema del lavoro nella società odierna.
Immaginate l’azione distruttiva della lava, che annienta tutto ciò che incontra sul suo cammino. Luminosa, incandescente, infallibile. Immaginate un’azienda altrettanto potente, impeccabile e rapidissima, scintillante e agguerrita, un’azienda in crescita continua. Un’azienda il cui nome rimanda a esplosioni competitive, a colate ineguagliabili, a spettacolari eruttazioni, un fiume in piena di magmi bollenti: immaginate Vulcanica, l’Azienda. Immaginate di percorrerne i corridoi lucenti, di dirigervi verso gli uffici dei dirigenti, di osservare i mobili sobri, lineari, le piante in vaso; le suole delle vostre scarpe scivolano un po’ su quelle piastrelle troppo lisce, vi assale piano un vago senso di angoscia: c’è qualcosa di poco umano in tutta quella perfezione, ma proseguite. Immaginate ora di entrare nell’ufficio elegante di un indagatore, uno di quei temutissimi managers che si occupano di selezionare il personale; immaginate che questo ufficio sia la scena di uno spettacolo.
Sembra anche a noi spettatori di essere entrati dalla porta, ci sembra di aver fatto lo stesso percorso dell’antropologo dall’animo gentile, l’ometto in completo marrone che fa ingresso negli edifici dell’azienda per sostenere il terribile interrogatorio al quale assistiamo. L’uomo, ancora giovane, una famiglia alle spalle, un lavoro perso da poco, curriculum invidiabile e talento a volontà, spera di ottenere un posto nella roboante azienda. Vulcanica, il gigante internazionale dal bruciante cuore italiano, cattolico e paternalista, lo attende a braccia aperte: l’untuoso indagatore non vede l’ora di spolpare un nuovo aspirante dipendente, “il solito comunista” sfaccendato e sognatore, pericolo mortale per la crescita illimitata dell’impresa. “Bisogna crescere, siamo costretti a crescere, il mercato è inclemente, caro mio... Crescere, crescere, crescere!” grida col volto congestionato, mentre alle sue spalle campeggia un Quarto Stato virtuale e mutante in cui il popolo di Pellizza da Volpedo è sostituito da una folla di funzionari rampanti, seguita dai fedeli sottoposti. Alessandro Perfetti mette in scena lo scontro tra i due uomini in un’azione che esplora molteplici registri ed esaspera la carica surreale che il testo contiene, potenziandone la capacità di riflettere su problematiche che vanno ben oltre le pareti di un ufficio. È un conflitto senza soluzione, una guerra implacabile fra due mondi opposti che precipitano insieme fino a toccare il fondo, in un percorso degenerativo che trova la sua conclusione solo nella sopraffazione totale dell’uno sull’altro. È una deflagrazione che si prepara lenta, suggerita dall’aumento progressivo di violenza nella parola e nel gesto, da una caricatura dei toni e delle ambientazioni luminose. La recitazione si adatta senza sforzo a queste dinamiche e colora mirabilmente il carattere dei due personaggi, nel crescendo iperbolico del dialogo. Piergiorgio Cinì, nei panni dell’odioso indagatore, mellifluo e brutale, arrogante e meschino, domina lo spazio con esilarante invadenza mimica e gestuale, in perfetto contrasto con il sottile gioco espressivo di Pierluigi Tortora, che disegna con abilità i più piccoli moti dell’animo dell’aspirante dipendente.
Comunista! mette in scena il potere e le sue infinite declinazioni, in un’opera divertente e tragica che tocca a volte le corde dell’assurdo. Lo spettatore, sbalzato continuamente tra il reale e l’onirico, è catturato dal vortice dell’azione da cui viene totalmente risucchiato, fino al colpo di scena finale.
Alessandra Cava
Laboratorio Teatrale Re Nudo
La Bottega del Teatro
Comunista!
con Piergiorgio Cinì e Pierluigi Tortora
in voce Maria Libera Ranaudo, Riccardo Massacci, Stefano De Bernardin e Marco Cortesi
interventi grafici e video di Alessandro Amaducci
luci Massimo Massacci
fonica Riccardo Massacci
assistente alla regia Matteo Vallorani
regia di Alessandro Perfetti
produzione Provincia di Ascoli Piceno
in collaborazione con AMAT
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